Lettori fissi

domenica 10 aprile 2011

Dall'immagine tesa




Dall'immagine tesa
vigilo l'istante
con imminenza di attesa-
e non aspetto nessuno:

  
nell'ombra accesa

spio il campanello
che impercettibile spande 
un polline di suono-
e non aspetto nessuno:






fra quattro mura
stupefatte di spazio
più che un deserto
non aspetto nessuno:








ma deve venire;
verrà, se resisto,
a sbocciare non visto,
verrà d'improvviso,
quando meno l'avverto:
   




verrà quasi perdono,
di quanto fa morire,
verrà a farmi certo
del suo e mio tesoro,






  


verrà come ristoro
delle mie e sue pene,
verrà, forse già viene
il suo bisbiglio.



Clemente Rebora

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